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Ultimo Agg.: 1 Feb 2023 alle 9:33

La Provincia Autonoma di Trento ha approvato in data 2 marzo 2011 la legge provinciale n. 1 “Sistema integrato delle politiche strutturali per la promozione del benessere familiare e della natalità”, nella quale si afferma come le “politiche familiari... mirino a favorire l'assolvimento delle responsabilità familiari...a sostenere la genitorialità..., a rafforzare i legami familiari e i legami tra le famiglie, a creare reti di solidarietà locali, a individuare precocemente le situazioni di disagio dei nuclei familiari, a coinvolgere attivamente le organizzazioni pubbliche e private secondo logiche distrettuali con l'obiettivo di rafforzare il benessere familiare, la coesione sociale e le dotazioni territoriali di capitale sociale e relazionale.”
In particolare la Provincia Autonoma di Trento intende promuovere azioni volte a “sostenere la corresponsabilità dei genitori negli impegni di crescita e di educazione dei figli....”, e a “promuovere azioni volte alla realizzazione di un territorio socialmente responsabile, capace di rafforzare la coesione territoriale e di generare capitale sociale e relazionale per i cittadini e per le famiglie...” anche tramite la costituzione dei Distretti famiglia.
Obiettivo primario di questa politica è l’individuazione e lo sviluppo di un modello di co-responsabilità territoriale che si realizza attraverso una comunità educante, in risposta ai bisogni che caratterizzano il complesso contesto attuale e in coerenza con le indicazioni della politica europea e nazionale. Si vuole rafforzare il concetto che le politiche familiari non sono politiche improduttive, ma sono “investimenti sociali” strategici, che sostengono lo sviluppo del sistema economico locale, creando una rete tra le diverse realtà presenti sul territorio.
Il rafforzamento di tali politiche familiari interviene sulla dimensione del benessere sociale e consente di ridurre la disaggregazione.
Infatti l'educazione non è una questione privata, tra genitori e figli o tra insegnanti ed alunni, ma al contrario ha un ruolo sociale straordinariamente importante nel coinvolgere tutti coloro che a vario titolo si occupano della crescita dei giovani.
In una società globalizzata e frammentata come la nostra, diventa importante l'esperienza di una coerente alleanza educativa che si realizzi nella collaborazione e nella rete, non virtuale ma reale, frutto dell'incontro vitale tra persone e culture.
Le diverse agenzie educative (famiglia, scuola, associazioni, cooperative, enti...) sono chiamati ad integrarsi a vicenda per costruire insieme percorsi educativi che favoriscano un'armoniosa maturazione della persona e della comunità. Al fine di partecipare attivamente alla costruzione di percorsi in sinergia l'istituto Comprensivo Aldeno-Mattarello aderisce all'accordo volontario di area per favorire lo sviluppo del distretto famiglia dell'educazione nel comune di Trento.

Con la presente, l'Agenzia provinciale per la famiglia, natalità e politiche giovanili intende informarvi su eventi ed iniziative di particolare rilievo  in programma o già tenutisi sul territorio nelle ultime settimane, promossi dall'Agenzia stessa o dai suoi stakeholders. 

FIDARSI E' MEGLIO 
Il progetto ha come obiettivo promuovere competenze relazionali per attivare sinergie in un contesto di fiducia reciproca tra tutti coloro che hanno un ruolo educativo. Sono previstI incontri di formazione, laboratori nelle classi, serate informative, iniziative sul territorio.
Allegati:
  pdf progetto 2018  in sintesi
  pdf serata con i genitori e docenti
  pdf evento 24 maggio 2018

IN PRIMO PIANO 


Distretti famiglia, attori generanti lo sviluppo socio-economico di un territorio 
Allo start up il primo “Network nazionale dei Comuni amici della famiglia” 
"Co-housing: io cambio status": riaperti i termini di candidatura per giovani che vogliono vivere da soli 
Assegno unico: le novità 
Come fare domanda per il marchio "Family in Trentino" 
Sei una struttura museale? Aderisci alla Family card! 
Aderire al Distretto Famiglia 
Certificazione Family Audit: è attivo il servizio online 

APPUNTAMENTI SUL TERRITORIO 

Un tempo per noi due
Chi sono i genitori online? 
Gli appuntamenti family alla biblioteca di Tesero 
Papà in gioco 
Fra famiglie al via 
Genitori e nativi digitali: ma mi devo preoccupare? 
Occupazione femminile e maternità 
Dory day, giornata fantasmagorica a Borgo 
Sherlock Holmes e il caso del rinoceronte scomparso 
Teatro interattivo alle scuole d'infanzia di Riva 

 Il dialogo interculturale non è un vezzo, è una necessità del nostro tempo. (...) il dialogo interculturale è impossibile senza un riferimento chiaro e condiviso a valori fondamentali, quali la democrazia, i diritti umani e il primato del diritto.

(Consiglio d’Europa, Libro bianco sul dialogo interculturale, 2008) 

INTERCULTURA ISTITUTO
Strumenti:
 
in continuità con quanto svolto negli scorsi anni scolastici, le referenti per le iniziative interculturali intendono: supportare i consigli di classe nella promozione dei percorsi scolastici degli allievi di madrelingua non italiana, sia di recente che di remota immigrazione che di seconda generazione, anche con la revisione e produzione di strumenti e materiali specifici e coordinare la realizzazione dei progetti interculturali previsti nell’Istituto, anche incollaborazione con l’associazione “Docenti Senza Frontiere Onlus". 
Materiali e sussidi:biblioteca Intercultura dell'istituto con elenco dei libri e sussidi didattici per plesso.
Commissione: la Commissione ha compiti di approfondimento e ricerca sulle tematiche relative all’ inserimento degli alunni stranieri all’interno della scuola, di progettazione di interventi di integrazione a loro favore, in collegamento con le rispettive famiglie. Individua modalità e strumenti per realizzare nel migliore dei modi l’accoglienza degli alunni stranieri nella Scuola.

INTERCULTURA: LA RETE
La “Rete Intercultura Trento” è costituita dagli Istituti Comprensivi Aldeno-Mattarello (capofila), Trento 1, Trento 2, Trento 3, Trento 4, Trento 5, Trento 6 e Trento 7. È nata nel 2008 per raccordare e portare a sistema le buone prassi già in atto nelle varie realtà scolastiche degli Istituti in tema di inclusione degli allievi di madrelingua non italiana, migliorare e condividere modalità di risposta a bisogni emergenti, avviare e sperimentare diverse strategie di intervento, proporre nuovi materiali e promuovere percorsi di formazione/sperimentazione in ambito interculturale.

Atti ufficiali in tutte le scuole Primarie e Secondarie di primo grado degli Istituti Comprensivi che fanno parte della Rete, continua ad essere fortemente avvertita la necessità di individuare strategie e modalità d’intervento sempre più efficaci per soddisfare i particolari bisogni formativi messi in luce dalla presenza di allievi di madrelingua non italiana.
Normativa di riferimento alla stesura di tutti i documenti normativi provinciali ha contribuito, a diverso titolo, il personale dei vari uffici e settori del Dipartimento della Conoscenza coinvolti, nonché il personale del Centro Interculturale Millevoci. Alla stesura delle Linee guida hanno contribuito Maria Arici, Laura Bampi, Manuela Broz e Stefania Plotegher, raccogliendo e rielaborando gli stimoli di numerosi esperti, nonché le riflessioni scaturite dalle esperienze più significative maturate in alcune scuole e reti di scuole.
Formazione:  insegnare con i task nasce come spazio per la diffusione dell’approccio didattico per task a scuola. Si rivolge agli insegnanti delle classi di oggi, alle prese con l'eterogeneità linguistica dei loro studenti, dovuta anche, ma sicuramente non solo, alla presenza di bambini e ragazzi di madrelingua non italiana. Raccoglie le esperienze di formazione e di insegnamento linguistico, particolarmente dell'italiano L2, realizzate negli ultimi cinque anni in diverse scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado e di formazione professionale con cui abbiamo avuto l’occasione di lavorare come consulenti, formatori o insegnanti. Questo spazio è un tentativo di mettere insieme le nostre esperienze nel campo della ricerca acquisizionale con il lavoro nelle scuole, offrendo indicazioni utili per la pratica didattica basate su riflessioni sugli aspetti fondamentali delle modalità di apprendimento di una lingua seconda. Non intende essere una raccolta di materiali didattici da riutilizzare passivamente in classe, ma piuttosto uno spazio per riflettere e far proprie alcune strategie che possono migliorare l’efficacia del nostro lavoro a scuola. Per questo motivo questo sito funziona sia come spazio per la libera lettura e navigazione, sia come laboratorio interattivo per la formazione degli insegnanti.  http://www.insegnareconitask.it/

DOCUMENTI DI RIFERIMENTO

  ANNO DOCUMENTO TITOLO CATEGORIA DOWNLOAD 
           
  2012 Atti Ufficiali Progetto Rete Intercultura Trento Rete pdf Int_001
  2015 Normativa Nuova Cittadinanza Rete pdf Int_002
  2015 Strumenti Protocollo Accoglienza Rete pdf Int_004
  2015 Strumenti Prospetto risorse intercultura Rete pdf Int_005
  2015 Strumenti Traccia colloquio iniziale Rete pdf Int_006
  2015 Strumenti Scheda Percorso Didattico Personalizzato Rete pdf Int_007
  2015 Strumenti Scheda profilo da laboratorio L2 Rete pdf Int_008
  2015 Strumenti Scheda passaggio SSPG SSSG e FP Rete pdf Int_009
  2015 Strumenti Scheda passaggio SP SSPG Rete pdf Int_010
  2015 Atti Ufficiali Progetto d'Istituto Istituto pdf Int_011 
  2015 Strumenti Piste lavoro anno 2014/15 Istituto pdf Int_012
  2015 Strumenti Protocollo Accoglienza Istituto pdf Int_013
  2015 Strumenti Prospetto risorse intercultura 2014/15 Istituto pdf Int_014
  2015 Strumenti Traccia colloquio iniziale Istituto pdf Int_015
  2019 Strumenti Scheda Percorso Didattico Personalizzato Istituto pdf Int_016
  2015 Strumenti Scheda profilo da laboratorio L2 Istituto pdf Int_017
  2015 Strumenti Scheda passaggio SSPG SSSG e FP Istituto pdf Int_018
  2015 Strumenti Scheda passaggio SP SSPG Istituto pdf Int_019
  2015 Materiali e Sussidi Biblioteca primaria Aldeno Istituto pdf Int_020
  2015 Materiali e Sussidi Biblioteca primaria Mattarello Istituto pdf Int_021
  2015 Materiali e Sussidi Biblioteca primaria Romagnano Istituto pdf Int_022
  2015 Materiali e Sussidi Biblioteca secondaria Aldeno e Mattarello Istituto pdf Int_023
  2022 Modelli Modello PDP Istituto document Int_024
           

“Progetto al buio” è il nome di un percorso didattico inclusivo realizzato nella scuola primaria di Cimone nell'anno scolastico 2014/2015. Obiettivi del progetto sono quelli di far sperimentare in prima persona il mondo di chi non vede e non sente, di sviluppare capacità empatiche (mettersi nei panni di...), di sensibilizzare maggiormente i bambini a ciò che si prova se non si vede il mondo attorno a noi o se non si riesce a comunicare con gli altri attraverso la parola.
L'idea è nata grazie alla presenza nella scuola di una bambina non vedente e parzialmente udente, che attualmente utilizza sistemi di comunicazioni alternativi alla parola nell'interazione con i compagni e gli insegnanti.
Il progetto è stato pensato per coinvolgere tutte le classi della scuola primaria di Cimone, in ottica inclusiva, sotto la guida della facilitatrice che segue la bambina e con la collaborazione di tutti gli insegnanti del plesso, che hanno visto nell'esperienza un arricchimento per tutti.
Il percorso trova attuazione in vari momenti strutturati della giornata scolastica in cui i bambini bendati ed in assoluto silenzio continuano a sperimentare azioni di vita quotidiana, attività manipolative per lo sviluppo dei sensi vicarianti e il riconoscimento di texture, tecniche di auto-protezione ed accompagnamento per muoversi nello spazio.
Le esperienze vissute dai bambini sono state utilizzate trasversalmente ed in modo costruttivo nelle varie discipline ed hanno fatto emergere la sensibilità dei bambini con riflessioni profonde che hanno riportato sul quaderno o sui poster creati ad hoc.

Sulle tariffe le Comunità di valle vanno in ordine sparso. Risultato? In val di Sole si paga un euro in più che a Rovereto
di Chiara Bert
TRENTO. Per mangiare in mensa uno studente di Rovereto paga da un minimo di 2 euro (la tariffa minima su base Icef, per chi ha un reddito netto annuo di circa 25 mila euro, al netto di imposte, affitto, mutuo, spese mediche e contributi previdenziali) a un massimo di 4 euro, per chi ha un reddito annuo di circa 41 mila euro. Ma se lo stesso studente va a scuola a Malé, da quest’anno sborserà da 3 a 5 euro. Esattamente un euro in più. In tutto il territorio dell’ex comprensorio C5 (Trento e val d’Adige, Comunità della valle dei Laghi, Rotaliana, Cembra) l’aumento scattato con il nuovo anno scolastico è del 10 per cento: si è passati da 2 a 2,20 euro di tariffa minima e da 4 a 4,40 euro di massima.

Un’amara sorpresa per i tanti genitori che nei giorni scorsi, a ridosso dell’avvio delle lezioni, si sono presentati agli sportelli delle Casse Rurali per ritirare i blocchetti dei buoni pasto. Fatti due calcoli, per un bambino che mangia in mensa a scuola cinque volte a settimana, l’aumento può arrivare a 2 euro a settimana per chi paga la tariffa massima, ovvero 8 euro più di prima ogni mese, circa 70 euro all’anno considerati i 9 mesi di scuola. Non sorprende dunque lo stupore di molte famiglie, che hanno fatto arrivare anche al giornale tutto il loro disappunto.

Ma come si spiegano queste disparità tra un territorio e l’altro? Nel caso dei buoni mensa per le scuole materne, per esempio, è la Provincia a stabilire le tariffe: che quest’anno sono rimaste uguali all’anno scorso, vale a dire da 2 a 4 euro. Per gli asili nido sono i Comuni a fissare il costo dei buoni. Per quanto riguarda invece le scuole primaria e secondaria, la competenza dall’anno scorso è passata dalla Provincia alle Comunità di valle.

Nel 2012 quasi tutte le Comunità avevano optato per tenere fermo il costo, a parte il Primiero che aveva ritoccato di 10 centesimi la tariffa minima e di 20 la massima. Ma da quest’anno, fatti due conti con il budget a disposizione, gli enti di valle si sono mossi in ordine sparso. E in molti - considerato anche che le tariffe delle mense erano ferme da tre anni - non hanno avuto alternativa che chiedere qualcosa di più alle famiglie.

Va ricordato infatti che le Comunità lavorano a budget: se in passato i Comprensori agivano su delega della Provincia, che poi copriva interamente i costi per le mense, in tempi di spending review le Comunità hanno un budget a disposizione che devono farsi bastare: e per finanziare i costi aggiuntivi non resta che alzare le tariffe.

Ecco dunque spiegato perché, dalle elementari alle superiori, i rincari sono scattati in gran parte della provincia. Chi non ha alzato il costo del ticket sono le Comunità della Vallagarina, l’Alta Valsugana, la val di Non, le Giudicarie, il Primiero (che aveva però aumentato i buoni l’anno scorso, passando a 2,10 euro di tariffa minima e 4,20 euro di massima), il Comun General de Fascia, la Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri.

Altre hanno invece ritoccato al rialzo, chi più chi meno, e tra queste c’è tutto il territorio dell’ex comprensorio C5, quello con Trento e la valle dell’Adige, dunque con un altissimo tasso di popolazione scolastica: qui i buoni mensa sono passati da 2 a 2,20 euro per la tariffa minima e da 4 a 4,40 per la massima. All’interno di questa forbice ci sono circa 72 tipi di quote diverse che le famiglie pagano in base al loro indice Icef che misura reddito, patrimonio e numero di figli. In Alto Garda e Ledro i buoni pasto sono passati da 2 euro a 2,20 e da 4 euro a 4,16. In Valsugana e Tesino gli studenti pagheranno 50 centesimi più dell’anno scorso: tariffa minima salita a 2,50 e massima a 4,50. Infine la Comunità della val di Fiemme ha lasciato invariata la tariffa minima a 2 euro (ma per gli studenti della Formazione professionale si è passati a 3 euro) e ha alzato di un euro la massima, passando da 4 a 5 euro.

Istituto Comprensivo Aldeno Mattarello  -  Via Torre Franca, 1  -  38123 Trento  -  Tel: 0461 945237 Fax: 0461 946007  -  Cod. Fisc. 96056860222

Segreteria <segr.aldeno.mattarello@scuole.provincia.tn.it>    Dirigente <dir.aldeno.mattarello@scuole.provincia.tn.it>